Social, per il 22% degli italiani è scemato l’amore

Nell’ultimo anno quasi un quarto dei nostri connazionali si sono allontanati da almeno un social network. E’ questa l’evidenza più interessante che emerge dai risultati del Digital Consumer Trends Survey 2021 di Deloitte, una indagine basata su oltre 2 mila interviste a persone tra i 18 e i 75 anni. In particolare, si scopre che se è vero che il 73% degli italiani in possesso di smartphone utilizza piattaforme social o app di messaggistica su base giornaliera, è altrettanto vero che il 22% ha smepsso di farlo, su uno o u più piattaforma social, temporaneamente o in modo permanente. I motivi di questo distacco così repentino? Secondo la ricerca, le principali ragioni sono l’essersi stancati dei contenuti (35%), la presenza eccessiva di fake news (25%) e le preoccupazioni per la propria privacy (21%).

I social sono una primaria fonte di notizie

A fronte di questo parziale dietrofront, però, ci sono altri aspetti da considerare. Nello specifico, avverte la ricerca, i social media sono però diventati una fonte primaria per accedere alle notizie per una quota significativa di utenti (23%), poco al di sotto del risultato raggiunto dai media più tradizionali, come i giornali cartacei e i siti di notizie. Ma la Tv, riporta una nota diffusa da Ansa, resta la fonte più citata, con il 37% che la identifica come canale preferito di informazione. Nel 2021 in Italia sono saliti dal 40 al 63% gli utenti che fruiscono costantemente di contenuti video in streaming on demand (Svod), ed è cresciuta in modo rilevante la penetrazione dei servizi Video on demand tra gli ‘over 65’.

Lo smartphone amico degli acquisti

Sempre per quanto riguarda l’approccio al digitale da parte degli italiani, si scopre che i nostri connazionali non disdegnano lo shopping online. Quattro italiani su 5 dichiarano di utilizzare lo smartphone per acquistare un prodotto online, per lo più almeno una volta al mese. Ma nel nostro Paese cresce pure la diffusione dei dispositivi indossabili: se nel 2017 solo il 10% possedeva uno smartwatch, nel 2021 questa percentuale è salita al 25%; mentre 1 su 5 ha un braccialetto per il fitness. E il principale utilizzatore è la Gen-Z, cioè i nati tra il 1997 e il 2010.

I dispositivi digitali più importanti dopo la pandemia

Questi cambiamenti di abitudini sono anche da attribuirsi all’emergenza sanitaria, come spiega Francesca Tagliapietra, Partner e Industry Leader Tmt di Deloitte. “L’importanza dei dispositivi digitali è cresciuta con la pandemia ed è destinata ad affermarsi ancora di più in futuro in ambiti come la salute, il tempo libero e gli acquisti. Lo scenario digitale è in costante evoluzione e continuerà a sorprenderci con novità e cambiamenti destinati a trasformare la vita di tutti noi”.

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