Nuovi modelli di consumo alimentare: come cambia la spesa degli italiani 

Più attenzione al risparmio, alle promozioni e al cibo cucinato a casa. Sono queste alcune tendenze relative ai modelli di consumo alimentari nel 2023, emerse dall’ultima rilevazione del Monitor elaborato dall’EngageMinds HUB, il Centro di ricerca in Psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica di Cremona. Più in particolare, secondo il Monitor, nel 2023 l’82% degli italiani presterà più attenzione alle promozioni quando farà la spesa, il 14% in più rispetto a gennaio 2022, quando a pensarla così era il 68% dei consumatori. A questo si aggiunge che il 75% dei cittadini dichiara che nei prossimi mesi mangerà più cibi cucinati a casa, e anche in questo caso la tendenza è in crescita, infatti a gennaio 2022 la quota si fermava al 66%. 

Donne e over60 più attenti a sconti e promozioni

Il Monitor rileva inoltre come l’attenzione alle promozioni sia accentuata nelle donne (89% rispetto all’82% della media nazionale) e tra gli over 60 (87%), e meno tra gli uomini e i giovani (78% e 76%). Inoltre, le persone che si dicono attente agli sconti sono concentrate maggiormente al Sud e Isole (87%), mentre questo atteggiamento appare meno presente nel Nord-Est (75%). Allo stesso tempo, le persone che ammettono un umore triste sono un po’ meno propense ad attivarsi alla ricerca di promozioni (78%). Al contrario, si sale al 90% di soggetti attenti agli sconti se si restringe il campo a coloro che mostrano un generale atteggiamento ‘cospirazionista’.

Non si rinuncia alla qualità

Il 37% dei consumatori acquisterà merce di seconda mano, una percentuale significativa e in rialzo di 5 punti da gennaio 2022, e il 36% dichiara che si affiderà più di prima alla Grande distribuzione, quota in crescita del 3%, e fenomeno particolarmente evidente nel Centro Italia (42%). Se dunque la caccia al risparmio nella spesa quotidiana è una tendenza in atto lo studio del Centro di ricerca della Cattolica di Cremona riesce a intercettare anche altre sfaccettature del consumatore, che comunque per il 75% sarà più attento alla qualità quando andrà a fare la spesa (+11% rispetto a gennaio 2022), e nella medesima misura, considererà, tra le priorità di scelta, la provenienza dei prodotti. Insomma, più attenzione al risparmio, ma all’interno di una forchetta valoriale non facilmente valicabile.

La condizione sociodemografica e psicologica incide sulle scelte 

“Oltre ai dati medi nazionali, basati cioè sulla popolazione generale, è interessante approfondire quelli che noi chiamiamo incroci, che servono a vedere come la variabile in gioco cambi in funzione della situazione sociodemografica o della condizione psicologica dei cittadini intervistati”, spiega la professoressa Guendalina Graffigna, Ordinario all’Università Cattolica e direttore dell’EngageMinds HUB. La ricerca di EngageMinds HUB è stata condotta su un campione di oltre 9000 italiani, rappresentativo della popolazione per sesso, età, appartenenza geografica e occupazione, ed è stata realizzata con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview).

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