Intelligenza artificiale, quanto ne sappiamo?

L’Intelligenza Artificiale è ormai parte integrante della nostra vita da diversi anni, spesso utilizzata senza che ce ne accorgiamo, ad esempio attraverso i nostri smartphone. Negli ultimi tempi, sono emersi sul mercato nuovi strumenti chiamati “Intelligenza Artificiale Generativa,” come ChatGPT e Midjourney, capaci di creare nuovi contenuti semplicemente descrivendoli.

Questo fenomeno rappresenta una sorta di rivoluzione che ci pone domande sul nostro rapporto con le macchine, sempre più creative, e sul tipo di società con cui dovremo confrontarci. L’ultima edizione dell’Osservatorio Nuove Tecnologie di Ipsos, in collaborazione con Vincenzo Cosenza, approfondisce proprio il tema dell’Intelligenza Artificiale e della GenAI dopo aver esplorato le attitudini delle persone in Italia verso il Metaverso.

Il tema è noto, la fiducia alta

Dai risultati emersi, l’Intelligenza Artificiale risulta essere il tema tecnologico più conosciuto, con un aumento particolare della consapevolezza riguardo alle app di AI Generativa. Anche i livelli di fiducia verso la GenAI sono discretamente alti, sebbene ci sia la richiesta di maggiori garanzie e normative, specialmente in merito alla veridicità delle risposte e alla trasparenza nelle fonti utilizzate per generare il contenuto.

Nel contesto lavorativo, emergono sentimenti contrastanti sull’impatto della GenAI, con prospettive positive come la semplificazione dei processi, la creazione di nuovi lavori e l’aiuto nelle professioni, ma anche preoccupazioni riguardo alla perdita di posti di lavoro e alla minaccia per la creatività.

ChatGpt è l’app più conosciuta

La Chat GPT di OpenAI si distingue come l’app di GenAI più conosciuta, e la sua notorietà può essere attribuita alla sua elevata esposizione mediatica e alla sua interfaccia utente intuitiva. Recentemente, la notizia del ritorno di Sam Altman come Amministratore Delegato di OpenAI ha suscitato interesse e riflessioni sulla governance dell’azienda.

Infine, il sondaggio ha esplorato l’uso attuale della GenAI, rivelando che viene principalmente impiegata per scopi personali e creativi, seguita da utilizzi nel lavoro e nello studio. La fiducia nei confronti dell’AI Generativa è relativamente alta, ma è evidente la necessità di affrontare questioni come la veridicità delle risposte, la trasparenza delle fonti e il rispetto della privacy.

Positive le prospettive per il futuro

Guardando al futuro nel 2040, gli intervistati mostrano una varietà di opinioni sull’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, da prospettive ottimistiche sul miglioramento della qualità della vita alle preoccupazioni sulla sostituzione delle attività umane. Inoltre, emerge un atteggiamento realistico da parte degli italiani riguardo all’impatto dell’Intelligenza Artificiale, con una volontà diffusa di intraprendere percorsi di formazione per acquisire competenze digitali necessarie per il futuro del lavoro.

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