Climatizzazione canalizzata: il controllo indipendente delle zone

La recente evoluzione tecnologica degli impianti che solitamente facciamo installare per aumentare il comfort in casa ha portato a soluzioni sempre più interessanti, e tra questa vi è sicuramente l’aria condizionata canalizzata.

Su tutti, uno dei suoi innegabili vantaggi è il controllo indipendente della temperatura nelle diverse zone di casa.

Questa caratteristica offre una serie di opportunità che vanno ben oltre il semplice comfort termico per tutta la famiglia, introducendo nuovi livelli di adattabilità e gestione energetica.

Un comfort personalizzato

Come accennato, un sistema di climatizzazione canalizzata offre un livello di personalizzazione del comfort senza precedenti, consentendo agli abitanti di casa di poter controllare in maniera indipendente la temperatura delle diverse zone di casa o dell’edificio.

Questa caratteristica unica consente dunque di adattare la temperatura in base alle proprie preferenze, creando un ambiente su misura per ogni stanza. Ad esempio, durante le ore notturne è possibile fare in modo da climatizzare soltanto la zona notte e non l’intera abitazione.

Diminuzione dei consumi energetici

La possibilità di regolare a piacere la temperatura di ogni zona di casa permette di fare un utilizzo più efficiente dell’energia.

Mentre alcune zone di casa potrebbero richiedere una temperatura più fresca in determinati momenti della giornata, altre potrebbero avere esigenze diverse. Ciò contribuisce significativamente a una gestione più sostenibile e conveniente del sistema di climatizzazione.

Durante il giorno ad esempio, è possibile raffrescare solo la zona giorno e non quella notte o il contrario, consentendo in questa maniera di ridurre i consumi energetici.

Risparmio energetico

Dunque, il controllo indipendente della temperatura nelle varie zone di casa non solo massimizza il comfort, ma consente anche di ottenere un certo risparmio energetico.

Regolare la temperatura solo nelle aree al momento utilizzate consente infatti di evitare sprechi e di ridurre i costi energetici complessivi, contribuendo ad un approccio più eco-sostenibile e a bollette più leggere.

Gestione remota intelligente

Grazie alle infinite possibilità che la domotica ci offre, è possibile avere anche una gestione remota dell’impianto di aria climatizzata canalizzata.

Dunque è possibile accendere e controllare le diverse zone tramite dispositivi quali smartphone o tablet, ovunque ci si trovi. Questa flessibilità consente agli utenti di regolare il clima in casa in qualsiasi momento, offrendo un controllo completo anche quando si è lontani dalla propria abitazione.

Il vantaggio del controllo remoto è facilmente intuibile: poter regolare la temperatura quando non si è in casa ma ci si accinge a fare rientro, consente di trovare una piacevole temperatura tra le mura domestiche sin dal primo momento in cui si fa ritorno a casa.

Adattabilità alle esigenze familiari

La flessibilità degi impianti di aria condizionata canalizzata è particolarmente adatta a soddisfare le esigenze che solitamente si presentano nei diversi periodi dell’anno.

Ad esempio, in Estate durante la notte è possibile impostare temperature diverse nelle camere da letto rispetto alla zona giorno, offrendo così un riposo ottimale e limitando al tempo stesso i consumi, evitando di sprecare energia per raffrescare quelle zone in cui di fatto non c’è nessuno.

Al contrario, di giorno può essere necessario climatizzare la zona giorno (tipicamente la cucina ed il soggiorno), mentre non si sente la necessità di fare altrettanto per quanto riguarda la zona notte.

In sintesi

Far installare un impianto di aria condizionata canalizzata, e sfruttare il controllo indipendente del clima nelle varie zone di casa, non solo rappresenta un passo avanti nel comfort percepito in casa, ma anche un contributo significativo alla sostenibilità ambientale.

Per stare più comodi in casa ed evitare ogni spreco di energia, l’approccio flessibile e intelligente offerto da questa soluzione rappresenta una chiave di volta.

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Sviluppo dell’energia fotovoltaica e competitività delle imprese: il caso del Piemonte

Il Piemonte è notoriamente una regione a forte vocazione industriale, con un tessuto economico composto da piccole e medie imprese.

In questo contesto, lo sviluppo del fotovoltaico industriale assume un ruolo strategico per la competitività delle imprese, in un periodo storico in cui i prezzi per l’approvvigionamento energetico sono superiori alla media europea.

Piemonte al quarto posto per quanto riguarda il fotovoltaico industriale

Ad oggi nella regione Piemonte gli impianti fotovoltaici che sono installati presso imprese manifatturiere, edili e settore terziario producono circa 828 GigaWatt.

Con questo dato il Piemonte si piazza al quarto posto dopo la Lombardia (1.572 GigaWatt), l’Emilia-Romagna (1.096 GigaWatt) e il Veneto (1.021 GigaWatt).

Necessità di un sostegno allo sviluppo dell’autoproduzione

La Regione Piemonte ha evidenziato la necessità di un rafforzamento del sostegno agli impianti di autoproduzione per aumentare la competitività delle imprese in un contesto di prezzi energetici superiori alla media europea.

In particolare Giorgio Felici, il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, ha dichiarato che “Il contributo della nostra Regione è importante ma non basta. A fronte di prezzi dell’elettricità per un’impresa italiana che sono superiori del 57% rispetto alla media Ue, la necessità di un rafforzamento del sostegno allo sviluppo degli impianti di autoproduzione diventa fondamentale per accrescere la competitività e lo sviluppo delle imprese“.

Ruolo della sostenibilità nelle attività produttive

Le imprese piemontesi sono dunque sempre più incoraggiate a puntare sulla sostenibilità, con sforzi già visibili tra i piccoli imprenditori, ma richiedono politiche mirate e lo snellimento della burocrazia per facilitare la trasanzione verso fonti energetiche rinnovabili.

Abbiamo accettato la sfida di assistere le imprese piemontesi verso una maggiore sostenibilità, peraltro già praticata dai nostri artigiani – prosegue Felici – infatti cresce il numero dei piccoli imprenditori già impegnati a ridurre il consumo energetico delle proprie attività ma questi sforzi dovranno essere accompagnati da politiche e interventi orientati a rafforzare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. Inoltre, bisogna ridurre drasticamente la burocrazia che, ad esempio, per agevolare l’installazione di impianti rinnovabili per imprese e privati è necessario sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l’autoproduzione di energia“.

L’impatto economico del caro-energia sulle piccole imprese

L’aumento dei prezzi dell’energia ha avuto un impatto significativo sulle piccole imprese italiane, con costi elevati e incidenza sul valore aggiunto prodotto, rendendo prioritaria l’adozione di fonti energetiche più convenienti.

Da una rilevazione di Confartigianato Imprese, emerge come lo scorso anno il caro-energia sia costato alle piccole imprese italiane ben 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media dell’Eurozona.

Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue.

Scenario attuale del fotovoltaico in Piemonte

In base a quanto evidenziano i dati Terna di fonte Gaudì che sono stati pubblicati dall’associazione Italia Solare, alla data del 31 dicembre 2022 la regione Piemonte è la quinta in Italia per potenza cumulata connessa (1.995 MW) preceduta soltanto da Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna e Veneto. Èla quarta invece per il numero di impianti (85.669) dietro la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna.

Nel 2022 nella regione Piemonte sono stati installati in tutto 8.677 impianti per una potenza totale di 211 MW. Nel capoluogo in particolare, sono stati 104 i nuovi impianti installati, a conferma del fatto che il fotovoltaico a Torino proceda gradualmente assieme all’intera regione. In attesa di conoscere i dati definitivi per il 2023, si tratta di dati che fanno ben sperare per il futuro.

Conclusioni

Lo sviluppo del fotovoltaico industriale in Piemonte è un processo in corso, ma che ha già raggiunto risultati significativi.

La Regione ha messo in campo politiche e strumenti di sostegno per incentivare l’adozione di tali tecnologie, ma è necessario continuare a lavorare per ridurre la burocrazia e facilitare l’accesso agli incentivi.

La crescita del costo dell’energia rende ancora più urgente lo sviluppo del fotovoltaico industriale, che può contribuire a ridurre i costi energetici delle imprese e a migliorare la loro competitività.

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Bonus Caldaia: come sfruttare le agevolazioni?

Sfruttare il Bonus Caldaia 2023/2024 consente di risparmiare fino al 90% su costi di listino e installazione, a patto di rientrare in determinati requisiti.
Non solo, considerate le nuove disposizioni UE, gli ultimi mesi dell’anno potrebbero rappresentare l’ultima chiamata per coloro che desiderano sostituire l’attuale caldaia con un prodotto più efficiente, ma che si serve ancora di combustibili fossili.
Di fatto non esiste al momento un’agevolazione indipendente, ma diversi bonus che consentono di risparmiare sul nuovo impianto: Bonus Mobili ed Elettrodomestici, Bonus Ristrutturazione, Ecobonus, e Superbonus 90%, che nel 2024 scenderà al 70%.

Sono quindi diverse le possibilità per usufruire del Bonus Caldaia 2023/2024, ma non si tratta di agevolazioni cumulabili, e se ne potrà scegliere solamente una.

Come funziona?

I costi sostenuti vengono recuperati in rate uguali nei successivi 5/10 anni, sulla base del bonus richiesto, mentre fino al 17 febbraio 2023 era possibile richiedere anche lo sconto in fattura, o sfruttare la cessione del credito.

Alcuni venditori hanno però escogitato un espediente: il pagamento di una parte dell’importo attraverso finanziamenti con tassi agevolati, soprattutto per quanto riguarda l’Ecobonus.
Se alcuni requisiti per accedere all’agevolazione restano validi per tutti -possono fare richiesta persone fisiche (proprietari, coinquilini, o conviventi) e imprese, per immobili situati nel territorio italiano non di nuova costruzione – ogni agevolazione prevede requisiti specifici.

Caratteristiche tecniche

Se le caldaie sono a condensazione devono avere almeno la classe energetica A, mentre i sistemi di microcogenerazione devono consentire un risparmio minimo di energia primaria del 20%.
Valgono anche pompe di calore, pompe geotermiche, sistemi ibridi e collettori solari.

In ogni caso, è necessario conservare tutta la documentazione che attesta l’installazione del nuovo sistema di riscaldamento, dalle fatture e ricevute fiscali di tutte le spese sostenute sull’intervento alla dichiarazione di Conformità da parte del tecnico installatore qualificato, fino all’attestazione dei pagamenti e la ricevuta dell’avviso inviato all’ENEA, da effettuare entro 90 giorni dal termine dei lavori.

Le novità per il 2024

Negli ultimi anni le direttive UE sono diventate sempre più stringenti, poiché si approssimano le date ultime per raggiungere importanti obiettivi europei, fra cui il passaggio alla classe energetica E per tutti gli immobili residenziali entro il 2030 (D entro il 2033).
Dal 1° gennaio 2024 scatta poi il divieto di produrre incentivi per sistemi di riscaldamento che si servono di combustibili fossili. Ciò significa che non si potrà più richiedere l’Ecobonus o il Superbonus per installare una caldaia a gas o anche un sistema ibrido che utilizzi in parte un combustibile fossile.
Non solo, tali sistemi di riscaldamento potrebbero essere addirittura vietati a partire dal 2025.

In altre parole, restano ancora pochi mesi per richiedere il Bonus Caldaia, in quanto al momento non si sa se nel 2024 verranno introdotte altre agevolazioni per aiutare le famiglie a migliorare i propri impianti di riscaldamento.

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Cybersecurity: attacchi in aumento, soprattutto estorsioni e ransomware

È quanto emerge dai dati pubblicati dal report trimestrale Talos Incident Response (Talos IR) di Cisco Talos Intelligence Group, la divisione di threat intelligence di Cisco. Nel secondo trimestre del 2023 gli attacchi informatici sono aumentati in maniera considerevole risetto al trimestre precedente, e il settore più colpito è quello della Sanità pubblica e privata, seguito dal settore dei servizi finanziari e delle utility. Sul primo gradino del podio per tipo di minaccia le estorsioni, un tipo di attacco particolarmente pericoloso, che rispetto al primo trimestre 2023 è in crescita del 25%. I criminali informatici rubano infatti i dati della vittima con la minaccia di diffonderli, a meno che non accetti di pagare una cospicua somma di denaro.
Al secondo posto, dopo le estorsioni, con una crescita del +17% (+10% nel periodo gennaio-marzo) il report segnala gli attacchi ransomware, divisi in diverse famiglie, tra cui 8base e MoneyMessage.

Mancanza dell’autenticazione a più fattori responsabile di oltre il 40% degli eventi

Per oltre il 50% degli attacchi di questo trimestre è stata osservata PowerShell, una utility dinamica della riga di comando che continua a essere una scelta molto frequente per i criminali informatici.
Questo, per una serie di motivi, tra cui l’invisibilità, la praticità e le ampie funzionalità di gestione IT.
La mancanza o un’implementazione impropria dell’autenticazione a più fattori (MFA) nei servizi critici è stata responsabile di oltre il 40% degli eventi a cui Cisco Talos ha risposto nel periodo preso in esame.

Accesso iniziale tramite credenziali compromesse

Nella maggior parte degli eventi a cui Talos IR ha risposto in questo trimestre i criminali informatici hanno ottenuto l’accesso iniziale utilizzando credenziali compromesse (quasi il 40% dei casi, in aumento del 22% rispetto al primo trimestre 2023) per accedere in maniera fraudolenta ad account validi, il 90% dei quali non disponeva di MFA
In altri casi, è stato aggirato l’MFA con attacchi di esaurimento, che si verificano quando l’aggressore tenta di autenticarsi ripetutamente a un account utente con credenziali valide per sommergere le vittime di notifiche push MFA sperando che alla fine accettino, per poi autenticarsi con successo, riporta Adnkronos.

Spear phishing e phishing

Dopo il gruppo dei vettori d’attacco non identificati (‘sconosciuti’), la terza modalità di accesso iniziale più frequente è lo sfruttamento di applicazioni accessibili pubblicamente. Al quarto e quinto posto spear phishing e phishing, rispettivamente quello che utilizza allegati malevoli e quello che incorpora link a pagine Web per la raccolta dei dati, si legge su IctBusiness.

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Come aprire un salone da parrucchiere?

Aprire un salone da parrucchiere è un obiettivo per tantissime persone che lavorano già in questo ambito e vorrebbero mettersi in proprio. Altri invece stanno al momento studiando e progettano di avviare la propria attività a breve.

Ma cosa è necessario per aprire un salone da parrucchiere sia a livello burocratico che a livello pratico? Vediamolo insieme di seguito.

La burocrazia per aprire un salone da parrucchiere

Chiaramente la prima cosa è mettersi in regola con quanto previsto sia a livello nazionale che locale. La prima cosa necessaria per aprire questo tipo di attività è essere in possesso di un diploma di parrucchiere come previsto dalla Legge 174 del 2005.

Ci sono inoltre alcuni regolamenti regionali che possono individuare determinate specifiche relative al percorso di studi. In alcune regioni d’Italia è sufficiente a partecipare ad un corso di formazione, in altri casi a questo va associato un periodo di lavoro come apprendista o come dipendente.

In ultima analisi per ottenere la qualifica professionale di parrucchiere è necessario sostenere un esame teorico-pratico finale.

Aprire una partita IVA

Chiaramente per avviare un salone da parrucchiere è necessario aprire una partita IVA ed essere in possesso di una regolare licenza. Per aprire una partita IVA è sufficiente recarsi presso un consulente del lavoro, recarsi in camera di commercio o fare tutto direttamente online sul sito dell’agenzia delle entrate.

Autorizzazioni comunali

La licenza invece viene rilasciata direttamente dal comune in cui ha sede l’attività. In alternativa la licenza può anche essere ceduta da un altro salone che ha deciso di chiudere l’esercizio.

In ultima analisi è necessario ottenere la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata Inizio Attività Commerciale. Essa non è nulla di particolarmente complicato ma semplicemente una pratica da inoltrare al comune in cui ha sede l’attività da parte di chi voglia avviare un qualsiasi esercizio commerciale, come appunto anche il salone da parrucchiere.

Una volta ricevuta la SCIA, il comune andrà a verificare tutti i requisiti nell’arco di 60 giorni e, se questi saranno stati soddisfatti, rilascerà un numero di protocollo che consente di avviare l’attività.

La scelta della zona in cui aprire l’esercizio

La zona in cui andare fisicamente ad aprire l’attività può sembrare marginale rispetto alla burocrazia, ma invece è altrettanto importante.

Aprire un salone da parrucchiere in una strada in cui ci sono già altre attività di questo tipo ben avviate da anni può essere un salto nel buio. Alla stessa maniera lo è avviare questo tipo di attività in un quartiere in cui vi è già un eccessivo numero di saloni in proporzione al numero di abitanti.

Bisogna allora individuare all’interno della città quelle zone, quartieri o micro aree in cui una attività di questo tipo non c’è ancora ed i cittadini sono costretti a spostarsi di qualche km per raggiungere la più vicina.

Dunque questo tipo di indagine ha una importanza di grande rilievo e può determinare il successo o l’insuccesso della tua nuova impresa.

La scelta degli arredi

La scelta degli arredi è il modo stesso in cui clienti percepiranno il tuo salone. Gli arredi e le soluzioni adottate conferiranno alla tua attività una precisa etichetta, sta a te fare in modo che sia il più possibile positiva.

Tieni a mente che è importante ottimizzare gli spazi e renderli funzionali così da offrire il meglio ai clienti anche dal punto di vista del comfort. Prevedi una zona accoglienza in cui gli utenti possano attendere il proprio turno, un angolo dedicato alla cassa, una alla zona lavaggio e la zona dedicata al taglio dei capelli, che è la più importante.

Per quel che riguarda arredi e prodotti, considera che esistono tantissimi siti in cui puoi trovare forniture per parrucchieri e scegliere avendo la possibilità di vedere in anteprima ogni singolo pezzo.

Tenere a mente questi suggerimenti ti consentirà di cominciare al meglio la tua nuova attività e di aprire un salone da parrucchiere veramente apprezzato dagli utenti.

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Come funzionano i compressori industriali moderni?

I moderni compressori industriali sono dei dispositivi avanzati tecnologicamente e per questo oggi imprescindibili in tantissimi settori che riguardano non solo l’industria, ma anche la cantieristica ed il settore edile e dei lavori su strada in generale.

Questi strumenti garantiscono infatti una buonissima versatilità e possono anche essere adoperati all’esterno e dunque trasportati. Ciò consente di rendere il lavoro molto più semplice e veloce anche in condizioni particolari.

È questo ad esempio il caso di quegli ambienti troppo umidi in cui sarebbe rischioso andare ad adoperare la corrente elettrica per alimentare gli strumenti, come ad esempio quelli a perforazione.

Molto più sicuro è invece adoperare l’aria compressa dato che questa non necessita di energia elettrica per essere erogata. Alla stessa maniera, gli strumenti che funzionano ad aria compressa sono ideali in tutti quegli altri ambienti di lavoro nei quali per vari motivi, alcuni anche pratici, non è possibile portare la corrente elettrica fin dove necessario.

Dunque grazie ai compressori industriali è possibile ottenere aria compressa anche H24, sempre con il massimo della qualità e dell’efficienza. Si tratta di macchinari che tra l’altro rispondono perfettamente a tutte le normative in ambito di sicurezza del lavoro e che dunque tengono in grande considerazione l’incolumità degli operatori.

I compressori industriali usati

In base al tipo di settore in cui si opera, e dunque basandosi su quello che è l’utilizzo che si prevede di fare del dispositivo, potrebbe anche essere conveniente considerare l’acquisto di compressori industriali usati.

Si andrebbe in questa maniera certamente a risparmiare sul costo di acquisto, andando ad usufruire ugualmente di un dispositivo certificato e perfettamente in grado di fare il suo lavoro.

Non sempre è dunque preferibile acquistare un compressore nuovo di fabbrica, ma possono esservi dei casi in cui una soluzione di usato in buone condizioni può essere preferibile.

I vantaggi dei compressori industriali moderni

In dettaglio, vi sono alcuni vantaggi che i compressori industriali moderni sono in grado di garantire rispetto quelli di vecchia generazione. Sicuramente tra questi c’è l’ottimizzazione dei consumi, dato che questi riescono ad effettuare lo stesso tipo di lavoro assorbendo meno energia e dunque consentendo nel corso dell’intero anno solare un cospicuo risparmio energetico.

A questi si uniscono dei costi contenuti per quel che riguarda il prezzo di acquisto, ed un livello di affidabilità assolutamente levato per il quale questi macchinari possono lavorare anche 24 ore al giorno senza andare incontro ad alcun tipo di problema tecnico.

Tra l’altro, il che è un bene soprattutto per i lavoratori che stanno a stretto contatto con questi macchinari, i moderni compressori industriali hanno un livello di rumorosità veramente basso che fa sì che questi possano lavorare senza dare il minimo fastidio a chi si trova nei paraggi.

Soprattutto risparmio energetico e affidabilità sono dei fattori fondamentali per chi opera in questo settore, dato che certamente si ha necessità di poter usufruire di prestazioni elevate in maniera continua. Un mix perfetto dunque, che consente di avere un reale vantaggio produttivo nei confronti dei propri competitors.

Conclusione

I compressori industriali moderni sono dunque uno strumento effettivamente utile per ottimizzare e velocizzare il lavoro di ogni giorno, sia esso all’interno di un sito industriale che di un cantiere edile o su strada.

Gli operai possono effettuare molto più rapidamente il proprio lavoro e con una precisione maggiore, a tutto vantaggio della qualità di produzione o della perfetta esecuzione dei lavori.

Questo tipo di strumento è dunque in grado di aumentare notevolmente la produttività e quindi il ritorno economico già a breve termine.

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Tavoli di design, come scegliere quelli migliori

Avete mai sentito parlare dei tavoli di design? Sono dei tavoli che realizzano pattern perfetti nella sala da pranzo o in altri contesti. Mettono a proprio agio tutti i commensali ed inoltre riescono a dare uno stile di arredo davvero unico ad ogni ambiente.

Rettangolari, rotondi, ovali o quadrati: si tratta di prodotti in grado di trasformare completamente un intera stanza. I tavoli di design vengono realizzati nei materiali più disparati e talvolta non vanno usati solo per il momento della condivisione delle pietanze, ma possono essere anche utilizzati come piani da lavoro o semplici angoli da arredare con stile.

Le caratteristiche di un tavolo di design

I tavoli possono essere considerati un po’ come i protagonisti di una casa, di uno studio o di un’attività commerciale. Sul tavolo infatti, si avviano conversazioni, confronti, si appoggiano oggetti e si condividono pietanze. Talvolta sono piani del lavoro, oppure dei totem confortevoli e anche spaziosi realizzati con i materiali più diversi e fantasiosi.

Si possono posizionare in sala da pranzo oppure in uno spazio per creare un pattern ideale ad una soluzione di arredo complessiva. Molto spesso, vengono posizionati al centro di una stanza.

Se si sceglie un tavolo di design, allora si troverà una soluzione che di certo sarà in grado di fare la differenza perché non solo renderà la sua funzione pratica ma inoltre, donerà allo spazio anche un effetto di stile importante.

La scelta dei tavoli da design

Scegliere un tavolo di design significa però anche non trascurare quella che è la sua funzione. Ad esempio, i tavoli da pranzo devono essere sufficientemente grandi e certamente in grado di trasformarsi.

Tra i migliori tavoli di design vi sono quelli realizzati in legno, altri in metallo o con degli inserti in vetro. Talvolta, è bene magari optare per una soluzione rotonda piuttosto che rettangolare, anche in virtù delle proprie esigenze.

L’unico limite è quello della fantasia. È bene sapere che però, che la scelta del tavolo darà un input all’arredo complessivo di una stanza.

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Codici sconto: i vantaggi di coupon e codici promozionali

Oggi lo shopping online è diventato preponderante e con la sua diffusione si sono moltiplicati i siti di Codici Sconto, che offrono ai clienti buoni sconto e coupon per risparmiare e fare shopping online. Chi ha un eCommerce conosce l’importanza delle promozioni per incrementare le visite sul sito e incentivare gli acquisti, offrendo ai clienti percentuali di sconto.

Pensiamo, ad esempio, a tutti i siti che fanno iscrivere la persona alla newsletter in cambio di un buono sconto e che fidelizzano in tal modo i clienti fornendo loro successivamente ulteriori promozioni. Non mancano i siti come ScontieBuoni.it, che verificano quotidianamente le migliori offerte online dei grandi brand e ecommerce (primo fra tutti Amazon) per proporle ai fanatici dello shopping.

Codici sconto online: come funzionano?

Le offerte a cui si accede con i codici sconto online permettono al cliente un risparmio significativo sul prezzo espresso in percentuale o per un totale di euro ad acquisto. Nella maggior parte dei casi si applicano a tutti i prodotti disponibili sul sito o a parte di essi e sono presenti i migliori brand. Anche le modalità di utilizzo del codice sconto sono diverse e il codice può prevedere una spesa minima, un numero massimo di articoli o nessuna condizione, dando diritto alla spedizione gratuita e ad altri vantaggi.

Codice sconto: un modo per risparmiare tutto l’anno

Le persone aspettano ogni anno con ansia la settimana del Black Friday e le offerte esclusive per mettere nel carrello prodotti speciali e risparmiare. Pochi sanno, tuttavia, che esistono siti come Sconti e Buoni su cui i coupon con lo sconto sono disponibili tutto l’anno sotto forma di codice promozionale. Pensa alla bellezza di ottenere uno sconto anche dell’80% in altre occasioni speciali, come la Festa della Mamma.

Tra i diversi buoni sconto sicuramente i più desiderati sono quelli di Amazon, che regala un codice di 5€ applicabile agli acquisti oltre ad altre centinaia di offerte sulle principali categorie di prodotti. Se stai cercando un codice sconto Amazon, Shein o altri visita le sezioni dedicate del sito Sconti E Buoni.

Oggi tutti possono ottenere abbigliamento alla moda, accessori e prodotti di alta tecnologia senza pesare sul portafoglio. Pensiamo, oltre al Codice Sconto Dyson, anche al Codice Sconto Asos per risparmiare sugli acquisti. Non mancano i coupon promozionali per abbonamenti e riviste, in modo da regalarsi momenti di relax da trascorrere sul divano di casa. Anche in questo caso Sconti e Buoni ti propone le testate più accreditate per una lettura di qualità in termini di completezza delle informazioni.

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Come avere un prato perfetto con poco sforzo

Il prato è una di quelle cose che richiede poca cura e che devi solo tagliare correttamente regolarmente per farlo sembrare pulito e ordinato. Ecco perché il prato è visto un po’ come la star dei giardini.

Come seminare il prato

La prima domanda è:  quando seminare il prato? Il momento migliore per seminare il tuo prato è in autunno, perché è il periodo più piovoso e l’umidità lo aiuta a mettere radici correttamente. 

Tuttavia, è anche abbastanza vantaggioso seminarlo in primavera a causa delle piogge costanti che vi sono in questa stagione, anche se scegliere questo periodo dell’anno comporta il rischio di stressare il prato se la semina coincide con le ultime gelate.

Il tipo di semina

Decisa la stagione, è necessario decidere che tipo di semina si intende effettuare, poiché esistono due varianti: l’erba piantata a seme, cioè in modo tradizionale, oppure a rotoli (anche dette zolle) che sono acquistabili nella maggior parte dei negozi specializzati nella progettazione giardini e che contengono diversi metri di erba già coltivata.

Questa seconda opzione è più semplice, poiché è sufficiente appoggiare l’erba, già srotolata, sul terreno da coprire e annaffiarla in modo che attecchisca bene.

Cura e manutenzione del prato

Durante la prima settimana il prato va annaffiato spesso, anche più volte al giorno, per favorire il radicamento. In seguito la frequenza dell’irrigazione può essere ridotta a 1 volta al giorno. Per mantenere l’erba forte e sana, si consiglia di annaffiare sempre nelle ore meno calde della giornata in modo che non si asciughi troppo velocemente.

Una volta cresciuto, bisogna attendere che raggiunga un’altezza minima di 10 cm prima di poter procedere al primo taglio. Allo stesso modo, quando il prato viene piantato da zero e dunque seminato, si consiglia di evitare il più possibile il passaggio di persone e animali sul manto erboso nei primi 12 mesi dalla semina. Nel caso in cui tu abbia usato i rotoli di prato puoi accorciare i tempi, in quanto il manto erboso è meno fragile.

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CUCINA A VISTA, ANGOLO COTTURA O…

Ammettiamolo, ormai gli appartamenti di nuova costruzione non hanno più le metrature di una volta e, sempre più spesso, gli architetti optano per una soluzione più dinamica che prevede l’inserimento della cucina nella zona living. Se da una parte questo può far arricciare il naso ai più tradizionalisti, dall’altra questa concezione di space saving può avere i suoi vantaggi e, se ben pensata, la cucina può diventare un prolungamento della zona giorno integrandosi perfettamente con il living.

Per chi ha spazi più ridotti l’angolo cottura è forse l’unica opzione ma questo non deve portarci a pensare ad una soluzione di basso livello o di dubbio gusto. Dovrà certamente integrarsi con l’arredamento della zona giorno mantenendo comunque una sua personalità. L’ampia scelta di finiture, materiali e colori, permetterà di arredare questa zona senza rinunciare a praticità e funzionalità ma conservando carattere e stile personale.

Diverso è il discorso per chi ha a disposizione una metratura più confortevole e può concedersi il lusso di una cucina a vista di tutto rispetto. Sarà in questo caso possibile inserire penisole o banconi con sgabelli di design, ma anche tavoli di varie dimensioni e forme; si potrà spaziare tra contrasti cromatici, linee più decise, materiali diversi e accostamenti più azzardati così da dare risalto ai dettagli e regalare un segno distintivo a questa parte di living che non vuole passare inosservata.

E…per chi non volesse rinunciare ad avere uno spazio cucina? Per chi non vuole che gli odori dai fornelli si spostino nella zona living e magari si attacchino ai tessuti delle tende o dei divani? La soluzione c’è!

Se lo spazio lo consente, è possibile prevedere l’istallazione di una parete in cartongesso con porte scorrevoli a scomparsa o su binario esterno. Questa soluzione molto pratica, vi permetterà di definire i due ambienti senza però separarli nettamente. Sarà così possibile integrare in modo elegante e armonioso la zona giorno con la zona cottura, trovando la soluzione più adatta ad ogni esigenza senza rinunciare alla propria idea di stile ed arredo.

Anche nel caso delle porte scorrevoli, la scelta dei materiali risulta essere fondamentale nonché funzionale alla soddisfazione dei gusti personali. Sua maestà il vetro, con la sua trasparenza, lascerà la sensazione di uno spazio unico, aperto ed omogeneo senza togliere continuità tra un ambiente e l’altro, sia a porte chiuse che aperte. Se si opta invece per materiali meno impegnativi come il legno, il vetro decorato o il mix dei due materiali, avremo all’occorrenza la possibilità di ottenere un ambiente separato e riservato. Basterà chiudere le porte e potremo cucinare senza che gli odori raggiungano la zona giorno o prenderci una meritata pausa dai fornelli senza rinunciare alla nostra privacy.

Che sia grande o piccola, vintage o ultramoderna, minimal o superaccessoriata, la cucina ha bisogno di tempo ed attenzioni in fase di progettazione. E’ quindi sempre consigliabile rivolgersi ad esperti di settore come Pedrazzini Arreda di San Giuliano Milanese, showroom di Veneta Cucine a Milano molto conosciuto ed apprezzato, che saprà consigliarvi al meglio e con i quali potrete condividere la vostra idea di arredamento di questo spazio fondamentale della casa. E’ importante renderla non solo un ambiente di preparazione dei pasti ma soprattutto uno spazio armonioso, confortevole, funzionale, e piacevole da vivere. Buona scelta e…buon appetito!

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