Alimenti italiani fake, l’agropirateria pesa per 100 miliardi di euro

Il problema dei falsi – gigantesco e pesantissimo sotto il profilo economico – non riguarda solo i settori più visibili, come le copie dei prodotti più di moda dei brand famosi. Riguarda, e con una ricaduta impressionante, anche gli alimentari. Proprio così: il Made in Italy fa gola anche alla pirateria in ambito alimentare. Andando più nel concreto, l’agropirateria internazionale ha raggiunto la cifra record di 100 miliardi di euro di falso “italiano” il cui danno economico è aumentato del 70% solo nell’ultimo decennio. “Servono impegni concreti per facilitare la presenza di prodotti originali made in Italy sulla rete distributiva mondiale, fare la giusta informazione verso il consumatore estero sulla qualità del vero prodotto italiano, promuovere le produzioni dei territori e combattere il fake food, offrire tramite nuove tecnologie la possibilità di leggere in modo immediato il tracciamento del prodotto a scaffale e le attività certificate 100% Italian Taste”, affermano gli esperti riuniti all’evento web “Made in Italy ed eccellenze della cucina italiana. Viaggio intorno al mondo del 100% Italian Taste” promosso da ITA0039 by ASACERT in collaborazione con la Fondazione UniVerde e con il supporto di Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, e ripreso dal media partner ItalPress.

Difendere il vero Made in Italy

Come si legge nella nota, “L’appuntamento si è svolto nell’ambito della VI Settimana della Cucina Italiana nel Mondo ed è stato occasione per rilanciare i temi della qualità, della salubrità e della sostenibilità delle produzioni italiane, insieme alla campagna #NoFakeFood che si propone l’obiettivo di tutelare e valorizzare il vero made in Italy agroalimentare contro agropirateria, contraffazioni e Italian sounding nonchè difendere l’identità territoriale dei prodotti agroalimentari e promuovere, a livello internazionale, la genuinità del cibo e la qualità degli ingredienti 100% italiani nelle preparazioni culinarie. Oltre a questo, è stato ricordato il cammino del protocollo ITA0039, strumento di riconoscibilità dedicato al mondo della ristorazione, l’unico rilasciato da un Ente accreditato professionale e il cui scopo è la valorizzazione del prodotto enogastronomico nel mondo: le attività certificate 100% Italian Tastè garantiscono infatti l’autenticità di ristoranti e prodotti italiani, provenienti da fornitori italiani”.

Arrivare a 100 miliardi di esportazioni “vere” entro il 2030

“Vogliamo arrivare a 100 miliardi di esportazioni dell’autentico made in Italy entro il 2030. Per farlo l’alleanza con i ristoranti italiani nel mondo è fondamentale, anche dal punto di vista culturale – ha sottolineato Gianluca Lelli, Capo Area Economica di Coldiretti -. L’agricoltura è il carburante del comparto della ristorazione, ambasciatore della cultura del cibo italiano all’estero. Ogni ristorante, dove c’è il prodotto italiano originale, diventa non solo vetrina ma spazio di trasparenza e formazione. I consumatori italiani sono ormai da tempo abituati a destreggiarsi tra le diverse certificazioni e sono perfettamente consapevoli di quanto questo strumento sia utile ad orientare le proprie scelte di consumo verso il prodotto 100% italiano”.

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