Climatizzazione canalizzata: il controllo indipendente delle zone

La recente evoluzione tecnologica degli impianti che solitamente facciamo installare per aumentare il comfort in casa ha portato a soluzioni sempre più interessanti, e tra questa vi è sicuramente l’aria condizionata canalizzata.

Su tutti, uno dei suoi innegabili vantaggi è il controllo indipendente della temperatura nelle diverse zone di casa.

Questa caratteristica offre una serie di opportunità che vanno ben oltre il semplice comfort termico per tutta la famiglia, introducendo nuovi livelli di adattabilità e gestione energetica.

Un comfort personalizzato

Come accennato, un sistema di climatizzazione canalizzata offre un livello di personalizzazione del comfort senza precedenti, consentendo agli abitanti di casa di poter controllare in maniera indipendente la temperatura delle diverse zone di casa o dell’edificio.

Questa caratteristica unica consente dunque di adattare la temperatura in base alle proprie preferenze, creando un ambiente su misura per ogni stanza. Ad esempio, durante le ore notturne è possibile fare in modo da climatizzare soltanto la zona notte e non l’intera abitazione.

Diminuzione dei consumi energetici

La possibilità di regolare a piacere la temperatura di ogni zona di casa permette di fare un utilizzo più efficiente dell’energia.

Mentre alcune zone di casa potrebbero richiedere una temperatura più fresca in determinati momenti della giornata, altre potrebbero avere esigenze diverse. Ciò contribuisce significativamente a una gestione più sostenibile e conveniente del sistema di climatizzazione.

Durante il giorno ad esempio, è possibile raffrescare solo la zona giorno e non quella notte o il contrario, consentendo in questa maniera di ridurre i consumi energetici.

Risparmio energetico

Dunque, il controllo indipendente della temperatura nelle varie zone di casa non solo massimizza il comfort, ma consente anche di ottenere un certo risparmio energetico.

Regolare la temperatura solo nelle aree al momento utilizzate consente infatti di evitare sprechi e di ridurre i costi energetici complessivi, contribuendo ad un approccio più eco-sostenibile e a bollette più leggere.

Gestione remota intelligente

Grazie alle infinite possibilità che la domotica ci offre, è possibile avere anche una gestione remota dell’impianto di aria climatizzata canalizzata.

Dunque è possibile accendere e controllare le diverse zone tramite dispositivi quali smartphone o tablet, ovunque ci si trovi. Questa flessibilità consente agli utenti di regolare il clima in casa in qualsiasi momento, offrendo un controllo completo anche quando si è lontani dalla propria abitazione.

Il vantaggio del controllo remoto è facilmente intuibile: poter regolare la temperatura quando non si è in casa ma ci si accinge a fare rientro, consente di trovare una piacevole temperatura tra le mura domestiche sin dal primo momento in cui si fa ritorno a casa.

Adattabilità alle esigenze familiari

La flessibilità degi impianti di aria condizionata canalizzata è particolarmente adatta a soddisfare le esigenze che solitamente si presentano nei diversi periodi dell’anno.

Ad esempio, in Estate durante la notte è possibile impostare temperature diverse nelle camere da letto rispetto alla zona giorno, offrendo così un riposo ottimale e limitando al tempo stesso i consumi, evitando di sprecare energia per raffrescare quelle zone in cui di fatto non c’è nessuno.

Al contrario, di giorno può essere necessario climatizzare la zona giorno (tipicamente la cucina ed il soggiorno), mentre non si sente la necessità di fare altrettanto per quanto riguarda la zona notte.

In sintesi

Far installare un impianto di aria condizionata canalizzata, e sfruttare il controllo indipendente del clima nelle varie zone di casa, non solo rappresenta un passo avanti nel comfort percepito in casa, ma anche un contributo significativo alla sostenibilità ambientale.

Per stare più comodi in casa ed evitare ogni spreco di energia, l’approccio flessibile e intelligente offerto da questa soluzione rappresenta una chiave di volta.

Continue Reading

Sviluppo dell’energia fotovoltaica e competitività delle imprese: il caso del Piemonte

Il Piemonte è notoriamente una regione a forte vocazione industriale, con un tessuto economico composto da piccole e medie imprese.

In questo contesto, lo sviluppo del fotovoltaico industriale assume un ruolo strategico per la competitività delle imprese, in un periodo storico in cui i prezzi per l’approvvigionamento energetico sono superiori alla media europea.

Piemonte al quarto posto per quanto riguarda il fotovoltaico industriale

Ad oggi nella regione Piemonte gli impianti fotovoltaici che sono installati presso imprese manifatturiere, edili e settore terziario producono circa 828 GigaWatt.

Con questo dato il Piemonte si piazza al quarto posto dopo la Lombardia (1.572 GigaWatt), l’Emilia-Romagna (1.096 GigaWatt) e il Veneto (1.021 GigaWatt).

Necessità di un sostegno allo sviluppo dell’autoproduzione

La Regione Piemonte ha evidenziato la necessità di un rafforzamento del sostegno agli impianti di autoproduzione per aumentare la competitività delle imprese in un contesto di prezzi energetici superiori alla media europea.

In particolare Giorgio Felici, il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, ha dichiarato che “Il contributo della nostra Regione è importante ma non basta. A fronte di prezzi dell’elettricità per un’impresa italiana che sono superiori del 57% rispetto alla media Ue, la necessità di un rafforzamento del sostegno allo sviluppo degli impianti di autoproduzione diventa fondamentale per accrescere la competitività e lo sviluppo delle imprese“.

Ruolo della sostenibilità nelle attività produttive

Le imprese piemontesi sono dunque sempre più incoraggiate a puntare sulla sostenibilità, con sforzi già visibili tra i piccoli imprenditori, ma richiedono politiche mirate e lo snellimento della burocrazia per facilitare la trasanzione verso fonti energetiche rinnovabili.

Abbiamo accettato la sfida di assistere le imprese piemontesi verso una maggiore sostenibilità, peraltro già praticata dai nostri artigiani – prosegue Felici – infatti cresce il numero dei piccoli imprenditori già impegnati a ridurre il consumo energetico delle proprie attività ma questi sforzi dovranno essere accompagnati da politiche e interventi orientati a rafforzare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. Inoltre, bisogna ridurre drasticamente la burocrazia che, ad esempio, per agevolare l’installazione di impianti rinnovabili per imprese e privati è necessario sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l’autoproduzione di energia“.

L’impatto economico del caro-energia sulle piccole imprese

L’aumento dei prezzi dell’energia ha avuto un impatto significativo sulle piccole imprese italiane, con costi elevati e incidenza sul valore aggiunto prodotto, rendendo prioritaria l’adozione di fonti energetiche più convenienti.

Da una rilevazione di Confartigianato Imprese, emerge come lo scorso anno il caro-energia sia costato alle piccole imprese italiane ben 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media dell’Eurozona.

Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue.

Scenario attuale del fotovoltaico in Piemonte

In base a quanto evidenziano i dati Terna di fonte Gaudì che sono stati pubblicati dall’associazione Italia Solare, alla data del 31 dicembre 2022 la regione Piemonte è la quinta in Italia per potenza cumulata connessa (1.995 MW) preceduta soltanto da Lombardia, Puglia, Emilia-Romagna e Veneto. Èla quarta invece per il numero di impianti (85.669) dietro la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna.

Nel 2022 nella regione Piemonte sono stati installati in tutto 8.677 impianti per una potenza totale di 211 MW. Nel capoluogo in particolare, sono stati 104 i nuovi impianti installati, a conferma del fatto che il fotovoltaico a Torino proceda gradualmente assieme all’intera regione. In attesa di conoscere i dati definitivi per il 2023, si tratta di dati che fanno ben sperare per il futuro.

Conclusioni

Lo sviluppo del fotovoltaico industriale in Piemonte è un processo in corso, ma che ha già raggiunto risultati significativi.

La Regione ha messo in campo politiche e strumenti di sostegno per incentivare l’adozione di tali tecnologie, ma è necessario continuare a lavorare per ridurre la burocrazia e facilitare l’accesso agli incentivi.

La crescita del costo dell’energia rende ancora più urgente lo sviluppo del fotovoltaico industriale, che può contribuire a ridurre i costi energetici delle imprese e a migliorare la loro competitività.

Continue Reading

Arredo ecologico per l’ufficio: idee e consigli

L’arredo ecologico per l’ufficio è una scelta responsabile e sostenibile che può avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla salute dei dipendenti.

Se questa è la direzione che hai deciso di seguire per l’arredo del tuo ufficio, abbiamo pensato di seguito di illustrare alcune idee interessanti e consigli utili per arredare l’ufficio in modo ecologico, utilizzando materiali sostenibili e riducendo gli sprechi.

Mobili ecologici

I mobili ecologici sono realizzati con materiali sostenibili e possono essere riciclati o smaltiti in modo eco-sostenibile. Ecco alcune idee per arredare l’ufficio con mobili ecologici:

Mobili in legno certificato

Il legno certificato è prodotto in modo sostenibile e responsabile, ovvero garantendo la conservazione delle foreste e dei loro ecosistemi. Esistono mobili in legno certificato di vario tipo per l’ufficio come scrivanie, sedie e librerie.

Mobili in bambù

Il bambù è un materiale sostenibile e rinnovabile, che cresce rapidamente senza che sia necessario impiegare sostanze chimiche o pesticidi. Puoi scegliere mobili in bambù per il tuo ufficio, esistono bellissime scrivanie, sedie e scaffali.

Mobili in cartone

I mobili in cartone sono una scelta ecologica per arredare un ufficio perché sono realizzati con un materiale facilmente riciclabile e biodegradabile.

Il cartone poi è un materiale notoriamente leggero e resistente, che può essere facilmente trasportato e assemblato, e non richiede l’utilizzo di colle o altri adesivi dannosi per l’ambiente.

Uno dei tanti vantaggi dei mobili in cartone è che questi possono essere riciclati o smaltiti in modo eco-sostenibile, tramite il riciclo o il compostaggio, senza causare danni all’ambiente. Ciò significa che, alla fine del loro ciclo di vita, i mobili in cartone possono diventare un nuovo prodotto ecosostenibile, contribuendo alla riduzione degli sprechi e dei rifiuti.

Illuminazione eco-sostenibile

L’illuminazione eco-sostenibile può aiutare a ridurre il consumo di energia elettrica e l’emissione di gas serra. Ecco alcune idee per l’illuminazione eco-sostenibile dell’ufficio:

Lampade LED

Le lampade LED sono più efficienti delle lampade tradizionali e durano più a lungo. Puoi utilizzare le lampade LED per l’illuminazione del tuo ufficio, riducendo il consumo di energia elettrica.

Luce naturale

L’utilizzo della luce naturale può aiutare a ridurre l’uso dell’illuminazione artificiale e a migliorare il benessere dei dipendenti. Il consiglio è quello di posizionare le scrivanie e le postazioni di lavoro vicino alle finestre per sfruttare al meglio la luce naturale.

Idee utili per un ufficio eco-friendly

Ci sono tante cose che puoi fare per consentire al tuo ufficio di riuscire a ridurre l’impatto ambientale e a creare uno spazio salubre per i dipendenti. Ecco alcune idee in merito:

Carta riciclata

L’utilizzo della carta riciclata per la stampa dei documenti può aiutare a ridurre la deforestazione e l’impatto ambientale dell’industria cartaria. Puoi utilizzare la carta riciclata per la stampa dei documenti, riducendo l’utilizzo di carta vergine.

Riduzione degli sprechi

La riduzione degli sprechi può aiutare a ridurre l’impatto ambientale del tuo ufficio e a risparmiare sui costi operativi. Ecco alcune idee per ridurre gli sprechi:

Fare la differenziata

Il riciclo della carta, della plastica e del vetro può ridurre l’impatto ambientale dell’ufficio, oltre a quello dei costi di smaltimento dei rifiuti. È possibile posizionare i bidoni della differenziata in punti strategici dell’ufficio, come la sala riunioni o la breakroom.

 

Conclusioni

L’arredo ecologico per l’ufficio è un’ottima scelta per chi desidera un ambiente di lavoro che sia al tempo stesso sano, sostenibile e responsabile.

Utilizzando mobili e soluzioni ecologiche ed eco-sostenibili, è possibile creare uno spazio di lavoro che sia davvero confortevole e rispettoso dell’ambiente.

Scegliere arredi ecologici significa dunque fare la propria parte per la salvaguardia dell’ambiente e per il benessere dei dipendenti stessi.

Continue Reading

Come aprire un salone da parrucchiere?

Aprire un salone da parrucchiere è un obiettivo per tantissime persone che lavorano già in questo ambito e vorrebbero mettersi in proprio. Altri invece stanno al momento studiando e progettano di avviare la propria attività a breve.

Ma cosa è necessario per aprire un salone da parrucchiere sia a livello burocratico che a livello pratico? Vediamolo insieme di seguito.

La burocrazia per aprire un salone da parrucchiere

Chiaramente la prima cosa è mettersi in regola con quanto previsto sia a livello nazionale che locale. La prima cosa necessaria per aprire questo tipo di attività è essere in possesso di un diploma di parrucchiere come previsto dalla Legge 174 del 2005.

Ci sono inoltre alcuni regolamenti regionali che possono individuare determinate specifiche relative al percorso di studi. In alcune regioni d’Italia è sufficiente a partecipare ad un corso di formazione, in altri casi a questo va associato un periodo di lavoro come apprendista o come dipendente.

In ultima analisi per ottenere la qualifica professionale di parrucchiere è necessario sostenere un esame teorico-pratico finale.

Aprire una partita IVA

Chiaramente per avviare un salone da parrucchiere è necessario aprire una partita IVA ed essere in possesso di una regolare licenza. Per aprire una partita IVA è sufficiente recarsi presso un consulente del lavoro, recarsi in camera di commercio o fare tutto direttamente online sul sito dell’agenzia delle entrate.

Autorizzazioni comunali

La licenza invece viene rilasciata direttamente dal comune in cui ha sede l’attività. In alternativa la licenza può anche essere ceduta da un altro salone che ha deciso di chiudere l’esercizio.

In ultima analisi è necessario ottenere la SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata Inizio Attività Commerciale. Essa non è nulla di particolarmente complicato ma semplicemente una pratica da inoltrare al comune in cui ha sede l’attività da parte di chi voglia avviare un qualsiasi esercizio commerciale, come appunto anche il salone da parrucchiere.

Una volta ricevuta la SCIA, il comune andrà a verificare tutti i requisiti nell’arco di 60 giorni e, se questi saranno stati soddisfatti, rilascerà un numero di protocollo che consente di avviare l’attività.

La scelta della zona in cui aprire l’esercizio

La zona in cui andare fisicamente ad aprire l’attività può sembrare marginale rispetto alla burocrazia, ma invece è altrettanto importante.

Aprire un salone da parrucchiere in una strada in cui ci sono già altre attività di questo tipo ben avviate da anni può essere un salto nel buio. Alla stessa maniera lo è avviare questo tipo di attività in un quartiere in cui vi è già un eccessivo numero di saloni in proporzione al numero di abitanti.

Bisogna allora individuare all’interno della città quelle zone, quartieri o micro aree in cui una attività di questo tipo non c’è ancora ed i cittadini sono costretti a spostarsi di qualche km per raggiungere la più vicina.

Dunque questo tipo di indagine ha una importanza di grande rilievo e può determinare il successo o l’insuccesso della tua nuova impresa.

La scelta degli arredi

La scelta degli arredi è il modo stesso in cui clienti percepiranno il tuo salone. Gli arredi e le soluzioni adottate conferiranno alla tua attività una precisa etichetta, sta a te fare in modo che sia il più possibile positiva.

Tieni a mente che è importante ottimizzare gli spazi e renderli funzionali così da offrire il meglio ai clienti anche dal punto di vista del comfort. Prevedi una zona accoglienza in cui gli utenti possano attendere il proprio turno, un angolo dedicato alla cassa, una alla zona lavaggio e la zona dedicata al taglio dei capelli, che è la più importante.

Per quel che riguarda arredi e prodotti, considera che esistono tantissimi siti in cui puoi trovare forniture per parrucchieri e scegliere avendo la possibilità di vedere in anteprima ogni singolo pezzo.

Tenere a mente questi suggerimenti ti consentirà di cominciare al meglio la tua nuova attività e di aprire un salone da parrucchiere veramente apprezzato dagli utenti.

Continue Reading

Come funzionano i compressori industriali moderni?

I moderni compressori industriali sono dei dispositivi avanzati tecnologicamente e per questo oggi imprescindibili in tantissimi settori che riguardano non solo l’industria, ma anche la cantieristica ed il settore edile e dei lavori su strada in generale.

Questi strumenti garantiscono infatti una buonissima versatilità e possono anche essere adoperati all’esterno e dunque trasportati. Ciò consente di rendere il lavoro molto più semplice e veloce anche in condizioni particolari.

È questo ad esempio il caso di quegli ambienti troppo umidi in cui sarebbe rischioso andare ad adoperare la corrente elettrica per alimentare gli strumenti, come ad esempio quelli a perforazione.

Molto più sicuro è invece adoperare l’aria compressa dato che questa non necessita di energia elettrica per essere erogata. Alla stessa maniera, gli strumenti che funzionano ad aria compressa sono ideali in tutti quegli altri ambienti di lavoro nei quali per vari motivi, alcuni anche pratici, non è possibile portare la corrente elettrica fin dove necessario.

Dunque grazie ai compressori industriali è possibile ottenere aria compressa anche H24, sempre con il massimo della qualità e dell’efficienza. Si tratta di macchinari che tra l’altro rispondono perfettamente a tutte le normative in ambito di sicurezza del lavoro e che dunque tengono in grande considerazione l’incolumità degli operatori.

I compressori industriali usati

In base al tipo di settore in cui si opera, e dunque basandosi su quello che è l’utilizzo che si prevede di fare del dispositivo, potrebbe anche essere conveniente considerare l’acquisto di compressori industriali usati.

Si andrebbe in questa maniera certamente a risparmiare sul costo di acquisto, andando ad usufruire ugualmente di un dispositivo certificato e perfettamente in grado di fare il suo lavoro.

Non sempre è dunque preferibile acquistare un compressore nuovo di fabbrica, ma possono esservi dei casi in cui una soluzione di usato in buone condizioni può essere preferibile.

I vantaggi dei compressori industriali moderni

In dettaglio, vi sono alcuni vantaggi che i compressori industriali moderni sono in grado di garantire rispetto quelli di vecchia generazione. Sicuramente tra questi c’è l’ottimizzazione dei consumi, dato che questi riescono ad effettuare lo stesso tipo di lavoro assorbendo meno energia e dunque consentendo nel corso dell’intero anno solare un cospicuo risparmio energetico.

A questi si uniscono dei costi contenuti per quel che riguarda il prezzo di acquisto, ed un livello di affidabilità assolutamente levato per il quale questi macchinari possono lavorare anche 24 ore al giorno senza andare incontro ad alcun tipo di problema tecnico.

Tra l’altro, il che è un bene soprattutto per i lavoratori che stanno a stretto contatto con questi macchinari, i moderni compressori industriali hanno un livello di rumorosità veramente basso che fa sì che questi possano lavorare senza dare il minimo fastidio a chi si trova nei paraggi.

Soprattutto risparmio energetico e affidabilità sono dei fattori fondamentali per chi opera in questo settore, dato che certamente si ha necessità di poter usufruire di prestazioni elevate in maniera continua. Un mix perfetto dunque, che consente di avere un reale vantaggio produttivo nei confronti dei propri competitors.

Conclusione

I compressori industriali moderni sono dunque uno strumento effettivamente utile per ottimizzare e velocizzare il lavoro di ogni giorno, sia esso all’interno di un sito industriale che di un cantiere edile o su strada.

Gli operai possono effettuare molto più rapidamente il proprio lavoro e con una precisione maggiore, a tutto vantaggio della qualità di produzione o della perfetta esecuzione dei lavori.

Questo tipo di strumento è dunque in grado di aumentare notevolmente la produttività e quindi il ritorno economico già a breve termine.

Continue Reading

Codici sconto: i vantaggi di coupon e codici promozionali

Oggi lo shopping online è diventato preponderante e con la sua diffusione si sono moltiplicati i siti di Codici Sconto, che offrono ai clienti buoni sconto e coupon per risparmiare e fare shopping online. Chi ha un eCommerce conosce l’importanza delle promozioni per incrementare le visite sul sito e incentivare gli acquisti, offrendo ai clienti percentuali di sconto.

Pensiamo, ad esempio, a tutti i siti che fanno iscrivere la persona alla newsletter in cambio di un buono sconto e che fidelizzano in tal modo i clienti fornendo loro successivamente ulteriori promozioni. Non mancano i siti come ScontieBuoni.it, che verificano quotidianamente le migliori offerte online dei grandi brand e ecommerce (primo fra tutti Amazon) per proporle ai fanatici dello shopping.

Codici sconto online: come funzionano?

Le offerte a cui si accede con i codici sconto online permettono al cliente un risparmio significativo sul prezzo espresso in percentuale o per un totale di euro ad acquisto. Nella maggior parte dei casi si applicano a tutti i prodotti disponibili sul sito o a parte di essi e sono presenti i migliori brand. Anche le modalità di utilizzo del codice sconto sono diverse e il codice può prevedere una spesa minima, un numero massimo di articoli o nessuna condizione, dando diritto alla spedizione gratuita e ad altri vantaggi.

Codice sconto: un modo per risparmiare tutto l’anno

Le persone aspettano ogni anno con ansia la settimana del Black Friday e le offerte esclusive per mettere nel carrello prodotti speciali e risparmiare. Pochi sanno, tuttavia, che esistono siti come Sconti e Buoni su cui i coupon con lo sconto sono disponibili tutto l’anno sotto forma di codice promozionale. Pensa alla bellezza di ottenere uno sconto anche dell’80% in altre occasioni speciali, come la Festa della Mamma.

Tra i diversi buoni sconto sicuramente i più desiderati sono quelli di Amazon, che regala un codice di 5€ applicabile agli acquisti oltre ad altre centinaia di offerte sulle principali categorie di prodotti. Se stai cercando un codice sconto Amazon, Shein o altri visita le sezioni dedicate del sito Sconti E Buoni.

Oggi tutti possono ottenere abbigliamento alla moda, accessori e prodotti di alta tecnologia senza pesare sul portafoglio. Pensiamo, oltre al Codice Sconto Dyson, anche al Codice Sconto Asos per risparmiare sugli acquisti. Non mancano i coupon promozionali per abbonamenti e riviste, in modo da regalarsi momenti di relax da trascorrere sul divano di casa. Anche in questo caso Sconti e Buoni ti propone le testate più accreditate per una lettura di qualità in termini di completezza delle informazioni.

Continue Reading

Come avere un prato perfetto con poco sforzo

Il prato è una di quelle cose che richiede poca cura e che devi solo tagliare correttamente regolarmente per farlo sembrare pulito e ordinato. Ecco perché il prato è visto un po’ come la star dei giardini.

Come seminare il prato

La prima domanda è:  quando seminare il prato? Il momento migliore per seminare il tuo prato è in autunno, perché è il periodo più piovoso e l’umidità lo aiuta a mettere radici correttamente. 

Tuttavia, è anche abbastanza vantaggioso seminarlo in primavera a causa delle piogge costanti che vi sono in questa stagione, anche se scegliere questo periodo dell’anno comporta il rischio di stressare il prato se la semina coincide con le ultime gelate.

Il tipo di semina

Decisa la stagione, è necessario decidere che tipo di semina si intende effettuare, poiché esistono due varianti: l’erba piantata a seme, cioè in modo tradizionale, oppure a rotoli (anche dette zolle) che sono acquistabili nella maggior parte dei negozi specializzati nella progettazione giardini e che contengono diversi metri di erba già coltivata.

Questa seconda opzione è più semplice, poiché è sufficiente appoggiare l’erba, già srotolata, sul terreno da coprire e annaffiarla in modo che attecchisca bene.

Cura e manutenzione del prato

Durante la prima settimana il prato va annaffiato spesso, anche più volte al giorno, per favorire il radicamento. In seguito la frequenza dell’irrigazione può essere ridotta a 1 volta al giorno. Per mantenere l’erba forte e sana, si consiglia di annaffiare sempre nelle ore meno calde della giornata in modo che non si asciughi troppo velocemente.

Una volta cresciuto, bisogna attendere che raggiunga un’altezza minima di 10 cm prima di poter procedere al primo taglio. Allo stesso modo, quando il prato viene piantato da zero e dunque seminato, si consiglia di evitare il più possibile il passaggio di persone e animali sul manto erboso nei primi 12 mesi dalla semina. Nel caso in cui tu abbia usato i rotoli di prato puoi accorciare i tempi, in quanto il manto erboso è meno fragile.

Continue Reading

CUCINA A VISTA, ANGOLO COTTURA O…

Ammettiamolo, ormai gli appartamenti di nuova costruzione non hanno più le metrature di una volta e, sempre più spesso, gli architetti optano per una soluzione più dinamica che prevede l’inserimento della cucina nella zona living. Se da una parte questo può far arricciare il naso ai più tradizionalisti, dall’altra questa concezione di space saving può avere i suoi vantaggi e, se ben pensata, la cucina può diventare un prolungamento della zona giorno integrandosi perfettamente con il living.

Per chi ha spazi più ridotti l’angolo cottura è forse l’unica opzione ma questo non deve portarci a pensare ad una soluzione di basso livello o di dubbio gusto. Dovrà certamente integrarsi con l’arredamento della zona giorno mantenendo comunque una sua personalità. L’ampia scelta di finiture, materiali e colori, permetterà di arredare questa zona senza rinunciare a praticità e funzionalità ma conservando carattere e stile personale.

Diverso è il discorso per chi ha a disposizione una metratura più confortevole e può concedersi il lusso di una cucina a vista di tutto rispetto. Sarà in questo caso possibile inserire penisole o banconi con sgabelli di design, ma anche tavoli di varie dimensioni e forme; si potrà spaziare tra contrasti cromatici, linee più decise, materiali diversi e accostamenti più azzardati così da dare risalto ai dettagli e regalare un segno distintivo a questa parte di living che non vuole passare inosservata.

E…per chi non volesse rinunciare ad avere uno spazio cucina? Per chi non vuole che gli odori dai fornelli si spostino nella zona living e magari si attacchino ai tessuti delle tende o dei divani? La soluzione c’è!

Se lo spazio lo consente, è possibile prevedere l’istallazione di una parete in cartongesso con porte scorrevoli a scomparsa o su binario esterno. Questa soluzione molto pratica, vi permetterà di definire i due ambienti senza però separarli nettamente. Sarà così possibile integrare in modo elegante e armonioso la zona giorno con la zona cottura, trovando la soluzione più adatta ad ogni esigenza senza rinunciare alla propria idea di stile ed arredo.

Anche nel caso delle porte scorrevoli, la scelta dei materiali risulta essere fondamentale nonché funzionale alla soddisfazione dei gusti personali. Sua maestà il vetro, con la sua trasparenza, lascerà la sensazione di uno spazio unico, aperto ed omogeneo senza togliere continuità tra un ambiente e l’altro, sia a porte chiuse che aperte. Se si opta invece per materiali meno impegnativi come il legno, il vetro decorato o il mix dei due materiali, avremo all’occorrenza la possibilità di ottenere un ambiente separato e riservato. Basterà chiudere le porte e potremo cucinare senza che gli odori raggiungano la zona giorno o prenderci una meritata pausa dai fornelli senza rinunciare alla nostra privacy.

Che sia grande o piccola, vintage o ultramoderna, minimal o superaccessoriata, la cucina ha bisogno di tempo ed attenzioni in fase di progettazione. E’ quindi sempre consigliabile rivolgersi ad esperti di settore come Pedrazzini Arreda di San Giuliano Milanese, showroom di Veneta Cucine a Milano molto conosciuto ed apprezzato, che saprà consigliarvi al meglio e con i quali potrete condividere la vostra idea di arredamento di questo spazio fondamentale della casa. E’ importante renderla non solo un ambiente di preparazione dei pasti ma soprattutto uno spazio armonioso, confortevole, funzionale, e piacevole da vivere. Buona scelta e…buon appetito!

Continue Reading

Mercato immobiliare: prosegue l’indebolimento, compravendite -9,7% 

Il progressivo incremento dei tassi di interesse e la ritrovata selettività del ceto bancario hanno bruscamente interrotto un meccanismo che pareva destinato ad accrescere in maniera costante anche le aspirazioni più fragili. Ovvero, l’acquisto della prima casa.
Nel 2023 le compravendite hanno subito un calo del -9,7%, e la quota di compravendite assistita da mutuo è passata dal 48,4% del 2022 al 39,9% del totale degli acquisti del 2023

È quanto si legge nel 1°Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma, che analizza la congiuntura del settore con focus su 13 mercati intermedi (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno Taranto, Trieste, Verona).

Potenziale spostamento della domanda verso l’affitto

Le difficoltà di accesso al mercato della compravendita hanno favorito un potenziale spostamento di interesse della domanda verso l’affitto, che rispetto allo scorso anno è cresciuta del 3%.
In altre parole, nel 2023 48mila nuclei familiari hanno rinunciato ad acquistare una casa a favore dell’affitto.

In questo contesto la rigidità dei valori immobiliari, che in Italia caratterizza storicamente le fasi di inversione ciclica, finisce inevitabilmente per ampliare le distanze tra aspettative dell’offerta e disponibilità della domanda, contribuendo a rallentare ulteriormente l’attività transattiva.
Secondo Nomisma, il calo delle compravendite registrato nel 2023 è imputabile esclusivamente alla componente di domanda, uscita dal mercato perché dipendente dal credito (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo continuano a crescere (+4,8%).

Le dinamiche locali non sono omogenee

La variazione positiva che ha interessato i valori delle abitazioni dei mercati intermedi, seppur modesta (+1,2% usato, 1,7% ottimo stato) è una sintesi di dinamiche locali tutt’altro che omogenee.

Ad esempio, se i mercati di Messina e Ancona fanno segnare una flessione nominale dei prezzi (rispettivamente -2,2% e -1%), quelli di Trieste e Novara (+3,2%, +3%) evidenziano una variazione positiva di entità doppia rispetto alla media dei mercati.
Non basterà, quindi, un atteggiamento più accomodante da parte della BCE per determinare un’immediata risalita delle transazioni, ma sarà necessaria una fase di normalizzazione che agevoli il ripristino di condizioni più favorevoli alla domanda.

Locazione: non si arresta la crescita dei canoni

Sul fronte della locazione non si arresta la crescita dei canoni (+2,9% annuo). 
La media sintetizza però una certa variabilità tra i mercati monitorati, dal calo di Messina (-1,3%), alla stabilità di Bergamo (+5,1%) fino al picco di Perugia (+5,2%).

Lo spostamento di interesse verso la locazione metterà ancora più in evidenza il sovraffollamento di un comparto che già oggi sconta un’evidente carenza di offerta.
Quanto ai tempi medi di vendita nel residenziale si assiste a una certa stabilizzazione (da 5,2 a 5,6 mesi). Anche in questo caso tra i mercati si assiste a una certa variabilità, con i tempi di vendita che oscillano tra 3,5 mesi di Trieste e 6 mesi di Ancona.

Continue Reading

Allarme phishing: perchè questa minaccia é in costante aumento?

Pioggia di attacchi informatici nel corso del 2023. Lo rivela il colosso della sicurezza Kaspersky, che nel nel corso dell’anno passato ha bloccato oltre 709 milioni di tentativi di accesso a siti web fraudolenti e truffe. Un numero enorme, che si traduce in un incremento del 40% rispetto ai 12 mesi precedenti. 

Le app di messaggistica e le piattaforme IA i canali più sfruttati

I canali più sfruttati dagli attori delle minacce per ingannare gli utenti sono stati le app di messaggistica, le piattaforme di intelligenza artificiale, i servizi di social media e gli scambi di criptovalute.

Il pericolo è in forte aumento

L’analisi annuale del panorama delle minacce spam e phishing condotta da Kaspersky ha evidenziato una tendenza costante nell’anno precedente: un marcato incremento degli attacchi di phishing. Nel 2023, questa tendenza ha continuato a crescere, registrando un aumento del 40% e totalizzando 709.590.011 tentativi di accesso a link fraudolenti. L’attività di phishing ha mostrato un picco significativo tra maggio e giugno, seguito da un costante aumento nel corso dell’anno, possibilmente collegato alle festività natalizie, durante le quali i criminali informatici intensificano le truffe legate ai viaggi.

I truffatori usano l’Intelligenza Artificiale

L’ampia adozione di tecnologie basate su ChatGPT ha offerto ai truffatori nuove opportunità, ma ciò non ha impedito loro di utilizzare anche tattiche tradizionali. Le anticipazioni di eventi dal grande appeal, come il lancio dei film Barbie e Wonka, sono state sfruttate da phisher e truffatori per attirare utenti desiderosi di poter vedere in anticipo o a tariffe scontate, creando siti web contraffatti.

L’Italia tra i Paesi più colpiti

Gli attacchi diffusi attraverso piattaforme di messaggistica sono aumentati, con Kaspersky che ha bloccato 62.127 tentativi di reindirizzamento tramite phishing e link truffa su Telegram, registrando un aumento del 22% rispetto all’anno precedente. La maggior parte di questi attacchi è stata bloccata in Russia, seguita da Brasile, Turchia, India, Germania e Italia, quest’ultima con un aumento dell’attività di phishing basata su Telegram.

Obiettivo protezione

Per mettere al sicuro i propri account, gli esperti consigliano precauzione, un po’ di sano scetticismo e soprattutto una verifica prima di aprire link o e-mail sospette. Per difendersi dalle truffe, è importante cliccare su link provenienti esclusivamente da mittenti affidabili, utilizzare soluzioni di sicurezza durante la navigazione online e aggiornare sistemi e antivirus.

Continue Reading

Direttori del personale: le aziende italiane promuovono la parità di genere

In base ai risultati di un’indagine promossa dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (Aidp), l’85% dei direttori del personale ritiene che le proprie aziende promuovano attivamente la diversità e l’inclusione,  Nello specifico, il 52% dei manager ha risposto in modo positivo, il 33% ha affermato che sì, ma non abbastanza, mentre il 15% ha risposto negativamente. Questi dati emergono dal sondaggio condotto dal Centro Ricerche Aidp, guidato dal professor Umberto Frigelli, che ha coinvolto circa 700 direttori del personale, di cui oltre il 63% rappresentato da donne.

Promosse politiche sulla parità 

Più del 60% dei partecipanti ha confermato la presenza di donne in ruoli apicali e di responsabilità nelle proprie aziende, mentre il 33% ha indicato che ci sono, ma non a sufficienza. Complessivamente, il 93% dei direttori del personale ha espresso una valutazione positiva, seppur con alcune riserve. Solo il 7% ha risposto negativamente.

Riguardo alle politiche aziendali sulla parità di genere, oltre il 53% ha affermato di sì, il 19% ha risposto sì, ma non abbastanza, e il 17% ha detto di no. Per quanto riguarda la partecipazione a iniziative contro la discriminazione di genere, il 51% ha risposto in modo positivo, mentre il 49% ha dato un riscontro negativo.

Le aziende favoriscono un dialogo aperto

L’85% dei direttori del personale ritiene che le proprie aziende favoriscano un dialogo aperto sulla diversità e l’inclusione, mentre oltre il 92% afferma che sono garantite pari opportunità di formazione e sviluppo professionale per le donne. L’83% ha dichiarato che esistono politiche di flessibilità con un’attenzione particolare al genere femminile.

Sul fronte dell’equità retributiva tra donne e uomini, il 50% ha espresso un parere positivo, il 25% ha detto sì, ma non abbastanza, e oltre il 17% ha risposto negativamente. L’83% dei direttori del personale è a conoscenza della certificazione della parità di genere, con il 38% che ha già attivato un audit.

C’è ancora strada da fare

Per quanto riguarda gli episodi di discriminazione, l’87% dei direttori del personale non è a conoscenza di atti di bullismo o maschilismo, mentre il 72% ritiene che chiunque possa segnalare liberamente fenomeni di discriminazione di genere. Il presidente nazionale di Aidp, Matilde Marandola, ha commentato questo doppio aspetto: “Da un lato una percentuale elevata di responsabili delle risorse umane che descrive un contesto positivo, dall’altro la presenza di una percentuale non trascurabile di riscontri negativi, come ad esempio gli atti di discriminazione che richiedono un intervento nell’immediato così come altre aree di miglioramento da implementare. Sicuramente l’obiettivo è giungere a percentuali piene e assolute di parità”.

Continue Reading

Evasione fiscale: meno evasori fermati, aumenta il denaro “recuperato”

Lo segnala l’Ufficio studi della CGIA: in Italia il numero delle persone arrestate per violazioni penali di natura tributaria è in diminuzione, e aumenta il gettito recuperato attraverso la lotta all’evasione fiscale. 
Nel 2022 il recupero dell’evasione è stato di 20,2 miliardi di euro e nel 2023 di 24,7 miliardi. Quanto agli arresti, il numero minimo di persone ‘ammanettate’ per aver commesso un reato tributario si è verificato nel 2016, nel 2021 si è verificato il picco massimo (411) e nel 2022 il numero è sceso a 290.

Quali sono le cause che hanno assicurato questi risultati? L’applicazione della cosiddetta compliance, l’introduzione della fatturazione elettronica, l’obbligo dell’invio telematico dei corrispettivi, nonché gli effetti dello split payment in capo a chi lavora con la PA e del reverse charge per le aziende che operano, in particolare, nel settore delle costruzioni. 

Quanto sottratto al fisco sta diminuendo, l’evasione è all’11,2%

Anche la stima dell’evasione fiscale è in calo. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nel 2021 l’evasione tributaria e contributiva presente in Italia era pari a 83,6 miliardi di euro.

Sempre nel 2021, l’Ufficio studi della CGIA stima che l’evasione fiscale sia all’11,2%. Significa che a fronte di 100 euro incassati dall’erario, 11,2 euro rimangono indebitamente nelle tasche degli evasori.
Le differenze territoriali sono molto marcate. Se in Calabria l’infedeltà fiscale è del 18,4%, in Campania del 17,2% e in Puglia del 16,8%, nella Provincia Autonoma di Trento, scende all’8,6%, in Lombardia all’8% e nella Provincia Autonoma di Bolzano al 7,7%. 

No a uno Stato di polizia tributaria

Se la lotta all’evasione passa anche attraverso l’azione repressiva, con l’arresto di chi si rende responsabile di questi reati, finora non siamo stati in grado di ‘misurare’ l’efficacia di tale attività punitiva.

Infatti, non esiste alcuna analisi realizzata dall’Amministrazione fiscale o dal ministero della Giustizia in grado di valutare ex post gli effetti prodotti dall’azione repressiva del nostro fisco, sia per quanto concerne le risorse recuperate sia in ordine alla deterrenza esercitata.
Tuttavia, in Italia non occorre istituire uno Stato di polizia tributaria per combattere l’evasione, anche se per contrastare maggiormente l’evasione bisogna essere inflessibili.

Sì a un fisco più equo

Tutto ciò senza essere costretti a inasprire la disciplina penale tributaria con l’intento giustizialista di mandare in galera gli evasori e buttare la chiave. Almeno, fino a quando non verrà dimostrato che il ricorso alla pena restrittiva della libertà personale risulti essere uno strumento in grado di dissuadere le persone a non fare il loro dovere fiscale e a recuperare le somme evase.

Nel frattempo, per ridurre l’infedeltà fiscale e allinearci agli standard dei Paesi europei meno interessati da questo fenomeno è auspicabile mettere a punto in tempi rapidi un fisco meno aggressivo, più semplice, più trasparente e più equo, premiando chi produce, chi crea occupazione e genera ricchezza. Garantendo un gettito sufficiente a far funzionare la macchina dello Stato e aiutare chi si trova in difficoltà. 

Continue Reading

Allarme social: per i giovanissimi è rischio dipendenza

Per i giovanissimi italiani è’ allarme dipendenza dai social. Lo afferma la recente ricerca condotta da Demoskopika, che evidenzia che oltre 1,1 milioni di individui sotto i 35 anni sono a rischio elevato di subire gli effetti negativi dei social. Tra l’altro,  i più giovani sono quelli maggiormente esposti alle insidie comportamentali online.

Utilizzando la Bergen Social Media Addiction Scale, la ricerca ha identificato comportamenti preoccupanti come l’utilizzo sempre più frequente e compulsivo dei social media e la difficoltà di smettere. Alcuni ragazzi presentano addirittura sintomi di ansia o agitazione quando non utilizzano i social media, oltre dedicare meno ore allo studio o al lavoro a causa della “dipendenza”.

Più si è giovani, più si è esposti agli effetti pericolosi della rete

L’analisi di Demoskopika suggerisce un’associazione inversamente proporzionale tra l’età degli intervistati e il rischio di dipendenza dai social media. I ragazzi tra i 18 e i 23 anni rappresentano il 38% del totale considerato a rischio elevato, seguiti da quelli tra i 24 e i 29 anni (34,5%) e infine dagli under 35 più adulti (30-35 anni) che superano i 308 mila soggetti.

Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, commenta che i dati confermano le preoccupazioni sulla dipendenza comportamentale legata all’uso eccessivo dei social media, sottolineando la necessità di un’attenzione politica più mirata per affrontare il “lato oscuro della rete”. Suggerisce una campagna di comunicazione della Presidenza del Consiglio per rafforzare la cultura digitale e sensibilizzare sulle criticità legate ai social media.

Vita digitale o vita reale?

L’analisi rivela che gli under 35 preferiscono le attività mediate rispetto a quelle non mediate, con l’85,7% del campione che utilizza quotidianamente i social media. Solo il 36,7% vede gli amici ogni giorno, mentre il tempo trascorso con parenti e familiari è ancora meno (17,3%).

Instagram la piattaforma più utilizzata

Instagram risulta essere il social più utilizzato (83,1%), seguito da Facebook (72,5%), YouTube (50,7%), e TikTok (37,6%). La dipendenza dai social media, misurata con la Bergen Social Media Addiction Scale, indica che il 10,3% dei giovani è ad alto rischio di dipendenza, mentre il 15,6% mostra una moderata propensione al pericolo di dipendenza.

Sicilia, Campania e Umbria hanno la maggiore incidenza di giovani a rischio elevato di dipendenza dai social media. La Sicilia è in testa con il 11,155%, seguita da Campania e Umbria rispettivamente con l’11,144% e l’11,138%. Altre regioni con un peso significativo di giovani a rischio includono Lazio, Toscana, e Abruzzo.

Continue Reading

Intelligenza Artificiale, italiani favorevoli però….

Che posizione hanno gli italiani nei confronti dell’Intelligenza Artificiale? Una recente indagine commissionata da Readly ha rivelato che i nostri connazionali hanno un atteggiamento di ambivalenza verso l’utilizzo dell’IA, manifestando entusiasmo in alcuni settori e preoccupazione in altri.

Aspettative positive per medicina e domotica 

Un italiano su due ha grandi aspettative per l’uso dell’IA in medicina. Solo il 16% si mostra preoccupato per i possibili risvolti negativi. Una larga percentuale di cittadini, il 34%, vede di buon occhio la crescente presenza dell’IA nella tecnologia smart-home, con un picco del 41% tra i giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni.

Divario generazionale e di genere 

Gli entusiasti dell’avvento dell’IA sono prevalentemente giovani tra i 18 e i 29 anni (49%) e gli over 60 (47%). Tuttavia, c’è un divario di genere: il 35% degli uomini ritiene che l’IA sia vantaggiosa, mentre le donne si dichiarano più caute. Quelle che si dichiarano favorevoli, infatti, sono il 25%. 

Giornalismo, scuola e finanza: cosa fa paura

Le preoccupazioni emergono in specifici settore. E’ il caso del giornalismo: quando si tratta di ‘potenziarlo’ con la tecnologia IA, il 25% degli italiani si dichiara preoccupato, perchè potrebbe essere una deriva pericolosa. Timori simili sorgono nella scuola e nella finanza, settori in cui il giudizio umano è considerato di cruciale importanza.

Relazioni sociali: l’IA non piace molto

La stragrande maggioranza (90%) degli intervistati considera l’IA dannosa nelle relazioni sociali, con un significativo 87% tra i giovani di 18-29 anni e addirittura il 94% tra gli ultrasessantenni.

Marie Sophie Von Bibra, direttore marketing di Readly, sottolinea l’importanza del contatto umano e della supervisione di questa tecnologia, specialmente in settori critici come giornalismo, insegnamento e finanza. Afferma che gli italiani sono disposti ad abbracciare l’innovazione quando ha benefici chiari, ma sono cauti nell’affidarsi eccessivamente all’IA in settori dove il giudizio umano è essenziale.

Potenziale dell’IA: oltre la medicina e la domotica

Oltre alla medicina e alla domotica intelligente, gli italiani vedono il potenziale dell’IA nel coding e nella programmazione tecnologica (41%), nella ricerca scientifica (37%), nella sicurezza informatica (32%) e nei trasporti (24%). L’IA è invece considerata inopportuna nell’ambito legale e giudiziario dall’89% degli intervistati, mentre solo il 20% intravede vantaggi nell’uso dell’IA nei servizi bancari e finanziari.

In conclusione, l’indagine evidenzia che, sebbene gli italiani riconoscano il potenziale dell’IA, sono favorevoli a un approccio equilibrato e consapevole per garantire benefici per tutti.

Continue Reading

Occhio alle telefonate “truffa”: c’entra la clonazione vocale con l’AI

Negli ultimi anni, la tecnologia di clonazione vocale basata sull’intelligenza artificiale (AI) ha compiuto progressi significativi, diventando sempre più sofisticata e realistica. Questo sviluppo ha aperto nuove prospettive in settori come l’intrattenimento, l’assistenza clienti e le interazioni virtuali, ma ha anche portato alla luce possibili minacce, in particolare l’uso fraudolento di questa tecnologia.

Si dicono… cose che non si sono dette

La clonazione vocale AI implica la creazione di un modello digitale della voce di una persona, consentendo di generare discorsi che quella persona non ha effettivamente pronunciato. Software avanzati possono creare un clone vocale convincente con appena 5 secondi di registrazione vocale. Questa capacità può essere sfruttata per scopi fraudolenti, come l’imitazione di persone di fiducia o autorità, con l’intento di ingannare le vittime e ottenere denaro o informazioni sensibili.

Secondo un rapporto dell’FBI del 2020, i crimini informatici hanno causato perdite superiori a 4,2 miliardi di dollari negli Stati Uniti, con le truffe vocali che rappresentano una parte significativa di tali reati.

Verificare sempre l’identità di chi chiama

Le truffe vocali AI stanno diventando sempre più sofisticate, rendendo difficile per le persone distinguere tra una voce clonata e una reale. Per proteggersi da queste minacce, esistono diverse misure che individui e organizzazioni possono adottare.

In primo luogo, è essenziale verificare l’identità del chiamante in caso di chiamate sospette, specialmente se coinvolgono richieste di denaro o dati personali. Questo può essere fatto richiamando la persona o l’ente attraverso un numero di telefono ufficiale. Educarsi e informare gli altri sulle tattiche utilizzate dai truffatori è altrettanto importante. La consapevolezza di queste pratiche può ridurre il rischio di essere ingannati, e molte organizzazioni forniscono risorse educative per aiutare le persone a riconoscere e reagire alle truffe vocali AI.

Le protezioni aggiuntive

Inoltre, l’utilizzo di tecnologie di sicurezza, come soluzioni software in grado di analizzare le caratteristiche vocali per rilevare imitazioni, può offrire un livello di protezione aggiuntivo. Infine, limitare la quantità di informazioni personali condivise pubblicamente, soprattutto sui social media, può contribuire a ridurre le possibilità che la propria voce venga clonata.

In un contesto in cui la tecnologia avanza rapidamente, la consapevolezza e la precauzione sono fondamentali per difendersi dalle truffe vocali AI.

Continue Reading

Anno nuovo, vecchie truffe: il phishing attira con falsi regali

Nell’ultimo periodo dell’anno, caratterizzato da allegria e vendite abbondanti, gli esperti di Kaspersky hanno individuato casi di phishing costruiti intorno alle festività di Natale e Capodanno.
In pratica, i truffatori hanno mascherato il furto di dati personali e denaro come omaggi per le feste.

Alcuni siti di phishing miravano infatti a ottenere dati infiltrandosi nei social media e negli account di messaggistica personali degli utenti sotto varie spoglie. Quindi, richiedevano informazioni che una volta ottenute venivano inviate direttamente nelle mani dei truffatori.
In questo modo, i truffatori potevano ottenere l’accesso completo all’account, portando potenzialmente al furto dell’identità digitale, all’accesso alle conversazioni private e alla possibilità di fingersi la vittima per ulteriori attività dannose.

Presi di mira account personali a Singapore

Uno di questi episodi di phishing è stato segnalato a Singapore. I truffatori hanno creato un sofisticato sito di phishing rivolto ai privati con la promessa di pagamenti per il nuovo anno, apparentemente provenienti dal Ministero delle Finanze di Singapore.

Questo sito ingannevole è stato progettato per imitare il profilo del ministero in modo da renderlo credibile. Per ricevere il pagamento, veniva richiesto ai visitatori di inserire i dati del proprio account Telegram.

Imitare le banche per le offerte di Capodanno

Un’altra tecnica di phishing era una lotteria con le banche. Poiché Capodanno è un periodo di offerte e regali vantaggiosi, i truffatori hanno creato siti di phishing che invitavano gli utenti a partecipare a lotterie con l’obiettivo di ottenere i loro dati bancari per derubarli.
Un caso di frode di Capodanno è stato rivolto ai cittadini delle Filippine, attirati su un sito web dove sono stati invitati a girare una ruota per avere la possibilità di vincere una somma di denaro.

Dopo il lancio, agli utenti è stata mostrata la presunta vincita, ed è stato chiesto di scegliere tra varie banche dove depositare i presunti guadagni. Dopo aver effettuato la scelta, gli utenti si sono ritrovati su siti di phishing progettati per simulare interfacce bancarie online legittime. La mossa finale della truffa mirava infatti a ottenere l’accesso alle credenziali bancarie.

False gift-box di criptovalute senza Pokémon

La posta in gioco nel mercato delle criptovalute è molto alta: rubare un portafoglio anche con solo pochi bitcoin può fruttare ai truffatori un profitto significativo. Pertanto, si impegnano molto a creare e-mail e siti di phishing credibili, rendendo così più difficile per l’utente notare qualcosa di sbagliato.

In uno di questi casi i truffatori hanno creato una pagina di phishing copiando l’offerta ufficiale di Courtyard.io, un sito che consente di convertire oggetti fisici da collezione in token. Courtyard.io invitava gli utenti a registrarsi e ad acquistare una gift-box di Capodanno contenente una carta Pokémon.
I truffatori hanno creato una pagina di phishing con la stessa offerta. Ma per ricevere la scatola i visitatori dovevano collegare un portafoglio di criptovalute.

Continue Reading

Cybersecurity: l’era AI cambia il panorama delle minacce?

Con l’avanzamento del progresso tecnologico e i cambiamenti della società nelle conversazioni globali si sta affermando il termine ‘AI’.
La crescente diffusione dei Large Language Model (LLM), le sempre più diffuse preoccupazioni per la sicurezza e la privacy legano l’Intelligenza artificiale direttamente al settore della cybersecurity.

L’ultimo Security Bulletin (KSB) di Kaspersky evidenzia la profonda influenza dell’AI sul panorama delle minacce IT del 2023. I ricercatori di Kaspersky spiegano come gli strumenti di Intelligenza artificiale abbiano aiutato i criminali informatici nelle attività malevole durante l’anno, mostrando anche le potenziali applicazioni difensive di questa tecnologia. E mostrano l’evoluzione del panorama delle minacce legate all’AI nel futuro.

Vulnerabilità più complesse

Con l’integrazione di LLM che seguono le istruzioni su un numero sempre maggiore di prodotti rivolti agli utenti finali, emergeranno nuove e complesse vulnerabilità nell’intersezione tra AI generativa probabilistica e le tecnologie deterministiche tradizionali. Ciò amplierà la superficie di attacco che i professionisti della sicurezza informatica dovranno proteggere, richiedendo agli sviluppatori di studiare nuove misure di protezione.
Un esempio è l’approvazione da parte dell’utente per le azioni avviate dagli agenti LLM.

I red teamer e i ricercatori sfruttano l’AI generativa per realizzare strumenti innovativi di cybersecurity, che potrebbero dare vita a un sistema di assistenza che utilizza LLM o machine learning. Questo strumento potrebbe automatizzare le attività di red teaming, offrendo indicazioni basate sui comandi eseguiti in un ambiente pentesting.

L’AI non sarà il driver di un cambiamento radicale

Il prossimo anno i criminali potrebbero migliorare le proprie tattiche utilizzando le reti neurali e sfruttando gli strumenti di AI per creare contenuti fraudolenti più convincenti. Grazie alla possibilità di generare senza sforzo immagini e video realistici le minacce legate a frodi e truffe si aggraveranno.

Nonostante le tendenze descritte, gli esperti di Kaspersky rimangono scettici sul fatto che l’AI possa cambiare significativamente il panorama delle minacce in tempi brevi.
Se da un lato i criminali informatici stanno adottando l’AI generativa, lo stesso vale per gli addetti alla cybersicurezza, che utilizzeranno gli stessi strumenti, o addirittura più avanzati, rendendo improbabile un’alterazione significativa del panorama degli attacchi.

Regolamentazione: il contributo del settore privato

Lo sviluppo tecnologico diviene anche una questione di policy e regolamentazione. Il numero di proposte di regolamentazione legate all’AI è destinato ad aumentare, e le aziende tecnologiche possono fornire indicazioni preziose per le discussioni su questo tema a livello nazionale e globale.

Per segnalare o identificare i contenuti generati dall’AI saranno necessarie più normative e policy per i provider, che continueranno a investire in tecnologie di rilevamento.
Gli sviluppatori e i ricercatori, dal canto loro, contribuiranno ai metodi di watermarking dei media creati dall’AI per facilitarne identificazione e tracciabilità.

Continue Reading